Di distretto sanitario si parla nel nostro paese dall’epoca della riforma sanitarie del 1978, ma è a partire dal Piano Sanitario nazionale 1998-2000, che dava chiare indicazioni sull’organizzazione sanitaria di territorio, individuando un livello di “assistenza distrettuale” oltre a quello ospedaliero ed accanto ad un terzo denominato “assistenza sanitaria in ambiente di vita e di lavoro”, che si sono susseguiti numerosi interventi normativi e programmatori volti ad imprimere un crescente impulso allo sviluppo del Distretto Sanitario.
A livello nazionale vale ricordare la riforma Bindi (D.Lgs 229/99) in cui oltre che il riconoscimento di un’autonomia gestionale ed economico-finanziaria, al distretto veniva assegnata anche una funzione centrale nella programmazione locale (il P.A.T.), mentre in ambito di regione Friuli Venezia Giulia è la recente Legge Regionale n. 23/2004 che, dando una prima applicazione alla Legge 8.11.2000 n. 328, attribuisce al Distretto un ruolo di riferimento diretto con gli Enti locali e la società civile, per quanto attiene il proprio territorio, affidandogli maggiori competenze, nuovi strumenti di programmazione, elevata autonomia e responsabilizzazione nel fornire una risposta integrata ai bisogni dei cittadini.
Nel frattempo però i Distretti del Friuli Venezia Giulia, che già in forza della la Legge Regionale n. 12/1994 costituivano la Struttura operativa portante dell’Azienda per i servizi sanitari, hanno maturato in questi anni una loro storia, che ha per artefici coloro che vi hanno lavorato sviluppando competenze, sensibilità, capacità operative nuove, acquisendo strumenti di intervento altrettanto innovativi, fondati sulla stretta interlocuzione e cooperazione fra diverse professionalità, costruendo una cultura dei servizi originale, fortemente improntata alla domiciliaretà delle risposte ai bisogni di salute dei cittadini, all’umanizzazione e personalizzazione delle cure, all’integrazione con i servizi Socio-assitenziali dei Comuni, alla stretta collaborazione con le amministrazioni e con le persone e le forze attive presenti in modo organizzato nelle comunità.
Si può ben dire quindi che i distretti in FVG appartengono ad una “nuova” generazione di sistemi di servizi, che ha ormai superato la “scuola dell’obbligo” dimostrando già notevoli progressi, creatività ed energie, ma da cui ci si aspetta un ulteriore importante percorso evolutivo ed una maggiore riconoscibilità, assumendo a pieno il proprio ruolo di struttura sanitaria deputata all’intervento nell’ampio settore delle cure a lungo termine e dell’assistenza socio-sanitaria nelle fasce di popolazione più fragili.
Proprio per dare slancio a questa nuova fase di crescita che ci attende, è stata raccolta l’esigenza sempre più fortemente avvertita dagli operatori delle diverse professionalità, che rappresentano la grande ricchezza tecnica ed umana dei distretti, di trovare spazio per un confronto ed un approfondimento sulle idee, sulle proposte, sui risultati di eccellenza conseguiti in alcuni ambiti, per allargare le conoscenze e valorizzare le buone pratiche, promuovere le positive contaminazioni interprofessionali, superando specialismi che rischiano di condurre facilmente ad una visione monosettoriale della salute ed a derive autoreferenziali dei servizi.
Una finalità che esclude posizioni di autotutela corporativistica, ma che invece aspira a raccogliere la più ampia partecipazione, non solo da parte di chi lavora come dipendente o professionista convenzionato nell’ambito del distretto, bensì anche di chi opera a fianco dei distretti e che condivide la prospettiva multidisciplinare che questa Associazione cerca di valorizzare.
L’Associazione degli Operatori dei Distretti Sanitari del Friuli Venezia Giulia, di recente costituitasi con sede legale a Palmanova, si propone quindi di perseguire tali obiettivi e di rapportarsi, per un più ampio confronto a livello nazionale, con la Confederazione delle Associazioni Regionali di Distretto (CARD) per sostenere il progresso scientifico e culturale nell’attività sanitaria e sociosanitaria di territorio, realizzando eventi di formazione e di aggiornamento in cui siano presentate dagli stessi operatori iniziative significative sorte nei contesti specifici locali, anche nella prospettiva di individuare processi e modelli innovativi.
Ad oggi l’Associazione degli Operatori dei Distretti Sanitari del Friuli Venezia Giulia, o più sinteticamente ASSODIS, conta circa 120 soci, è stata impegnata in una prima iniziativa pubblica a Udine, riguardante un’analisi dei “percorsi nascita” organizzati dai Servizi Consultoriali familiari della Regione (che visto l’interesse suscitato verrà probabilmente riproposto e sviluppato prossimamente), ha partecipato alle “giornate della salute” di Trieste in maggio , ed ha presentato alcuni lavori al Congresso nazionale CARD (Confederazione Associazioni Regionali di Distretto) a S. Marino, il 28-30 settembre 2006.
Nonostante la scarsità di mezzi, nel corso del primo anno e mezzo ASSODIS è stata particolarmente attiva, soprattutto grazie all’impegno dei componenti del Consiglio Direttivo, che si é riunito con frequenza mensile ed ha lavorato per sviluppare le prime iniziative dell’associazione.
Fra queste ricordo l’elaborazione di un documento, poi discusso ed approvato in assemblea ordinaria il 29 novembre 2006, sul tema dell’ esternalizzazione dei servizi sanitari e socio-sanitari, in cui si esprime il punto di vista degli operatori dei distretti su un argomento di grande attualità anche in Friuli Venezia Giulia. L’associazione ha voluto quindi fare conoscere e valere la posizione degli operatori dei distretti su questa materia di grande rilevanza strategica per il futuro della sanità territoriale, organizzando due incontri seminariali pubblici sul tema, uno a Villa Manin di Passariano, il 2 marzo 2007, e uno a Trieste, il 4 maggio u.s.
Il 18 aprile di quest’anno ASSODIS ha inoltre organizzato un primo importante evento sul tema “Le cure a casa: evidenze e testimonianze dell’attività domiciliare dei servizi del distretto”, presso il castello di Udine, che ha permesso l’incontro dei nostri soci e la presentazione di diverse esperienze operative interessanti e innovative, realizzate in molti territori della nostra regione.
Il 2007 si profila come un anno intenso per le iniziative in cui ASSODIS sarà coinvolta, sia a livello interregionale che nazionale, dove potrà esserci ulteriore spazio per l’esposizione di progetti, modelli organizzativi ed esperienze di successo, che su vari fronti i servizi distrettuali del Friuli Venezia Giulia realizzano troppo spesso senza una successiva adeguata fase di confronto e divulgazione.